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Il mandato, la preistruttoria e le decadenze

La Riforma del processo di famiglia costringe a un cambiamento del modo di lavorare degli avvocati e di collaborare con i clienti, iniziando con il mandato, la preistruttoria e le decadenze.

Come noto, è stata anticipata al 1° marzo 2023, l’introduzione del nuovo rito in diritto di famiglia: quali che essi siano, e davanti a qualsiasi giudice, saranno le stesse. Queste nuove regole costringono avvocati e clienti a cambiare il modo di lavorare e di collaborare.

Lo studio Ruo Piazzoni pubblicherà nelle prossime settimane alcuni articoli che possano aiutare ad orientarsi nel nuovo procedimento. Il presente contributo tratterà della fase precedente all’introduzione del procedimento, con particolare riguardo al mandato, alla preistruttoria e alle decadenze processuali.

Cosa devono contenere gli atti precedenti alla prima udienza?

I primi atti dei procedimenti dovranno contenere tutto: le domande complete, i fatti, le prove documentali, l’articolazione delle prove orali (interrogatorio formale e testimonianze), le richieste di CTU (patrimoniale o sulla capacità genitoriale), le istanze di esibizione. Tutto prima della prima (e forse unica) udienza, anche se frazionato in più atti: il ricorso introduttivo (i cui contenuti sono minuziosamente disciplinati dalla Riforma di cui alla l. 206/2021 e d.lgs. 149/2022 e in particolare dall’art. 473-bis.12), la memoria di costituzione del convenuto e poi gli altri atti che, a ritmo serrato (20-10-5 gg.) – come si avrà modo meglio di analizzare in prossimi articoli sul nostro sito – le parti dovranno scambiarsi prima dell’udienza e i cui contenuti dovranno essere quantomeno impostanti prima di iniziare il procedimento.

In quali decadenze si incorre?

Se infatti non è tutto contenuto negli atti che bisogna depositare e scambiare prima della prima udienza (che può anche essere l’unica) la parte decade dalla possibilità di chiedere, dedurre, eccepire, provare in materia di diritti disponibili.

Necessario allora avere chiaro il perimetro di tali diritti: l’addebito nella separazione; diritti patrimoniali dei soggetti adulti (mantenimento del coniuge e assegno divorzile). È discussa la natura di diritto disponibile o indisponibile del mantenimento dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente senza loro colpa: nel dubbio, un avvocato prudente li considererà quindi disponibili e si premunirà premunirsi rispetto a un’eventuale decadenza chiedendo, eccependo, articolando, producendo tutto ciò che è possibile.

Non sono invece disponibili i diritti dei figli minorenni, quelli dei maggiorenni portatori di handicap grave: per loro non è comminata la decadenza e anche nel prosieguo del procedimento si potranno introdurre nuove domande, eccezioni, prove. Inoltre, è necessario rilevarsi che il giudice è dotato di poteri d’ufficio e può lui stesso, a tutela di questi soggetti e di altri vulnerabili, persino articolare le prove.

Per i diritti disponibili, invece, nuove domande e nuove prove si potranno introdurre nel corso del procedimento se interverranno modifiche nello stato di fatto.

La lettera di mandato

Tutto ciò comporta una modifica significativa del modo di lavorare dell’avvocato, a cominciare dal mandato scritto che dovrà farsi sottoscrivere dal Cliente: sarà opportuno -se non necessario- che specifichi già nel mandato che le regole del processo esigono che domande, eccezioni e prove siano immediatamente proposte e articolate e si faccia sottoscrivere il mandato dando l’Assistito atto che quanto sopra gli/le è stato spiegato in dettaglio.

La preistruttoria

Non basta però questo; prima di introdurre un procedimento, l’avvocato dovrà procedere a un’approfondita pre-istruttoria con il proprio Cliente: per pre-istruttoria si intende quell’attività forense volta ad acquisire prima del giudizio tutti gli elementi probatori atti a fondare la domanda. Ad es., quando richiede o si oppone al mantenimento, dovrà immediatamente spiegarne le ragioni, avendo ben chiaro il quadro normativo, e quindi anche offrire i mezzi di prova: l’avvocato non solo dovrà sapere leggere le denunce dei redditi del proprio assistito e, se è fortunato e il Cliente le ha già, della controparte; ma dovrà saper leggere i bilanci delle società direttamente o indirettamente possedute dal Cliente o dalla Controparte; svolgere tutte le indagini ipocatastali; esaminare con attenzione i conti correnti facendo attenzione a tutte le voci di entrata e di uscita per verificare ad es. se ci sono conti titoli o altri prodotti finanziari appoggiati; dovrà farsi riferire con meticolosa attenzione in merito al tenore di vita: viaggi, hobbies, regali, immobili, ecc.

Quando vi è richiesta di addebito della separazione, l’avvocato dovrà immediatamente riportare in atti i comportamenti violativi degli obblighi di fedeltà, assistenza, collaborazione, coabitazione che abbiano causato l’improseguibilità della convivenza, collocandoli correttamente nel tempo e già articolando le relative prove testimoniali o producendo la relativa documentazione.

E così per ogni fattispecie con le sue caratteristiche: dichiarazione giudiziale di paternità o maternità, disconoscimento o impugnazione del riconoscimento, contestazione o reclamo dello stato di figlio; richiesta di autorizzazione al riconoscimento.

Cambiamento nel metodo di lavoro

Deve quindi cambiare il modo di lavorare: l’approfondimento per l’attore dovrà essere effettuato prima di proporre il ricorso, anche immaginando quali possano essere le eccezioni del convenuto, perché poi l’incalzare dei termini di cui si è detto (e meglio si dirà nelle prossime settimane) non lascerà molte possibilità.

Il lavoro sarà più complicato per il difensore del convenuto, che dovrà concentrare la propria attività preistruttoria nei tempi che la riforma consente: potrà sapere dell’udienza anche solo 60, dovendo concentrare tutta l’attività in soli 30 giorni per la redazione della memoria di costituzione. È un lasso di tempo molto limitato, anche considerando che gli assistiti sono prodighi spesso di particolari irrilevanti sul piano giuridico e processuale e invece estremamente parchi nell’offrire all’avvocato gli elementi rilevanti.

La Riforma pretende una stretta collaborazione ed estrema sincerità tra cliente e avvocato, come richiede lealtà processuale: una volta importante per la quale bisogna prepararsi cambiando anche mentalità e modificando l’organizzazione del lavoro dedicando tempo e attenzione a ciò che serve davvero, iniziando sin da subito con un lavoro puntuale per quel che concerne il mandato, la preistruttoria e le decadenze processuali.

Questo articolo è stato redato dell’Avvocato Maria Giovanna Ruo